Bato, MARABU Vs MARABU
L’interesse dell’uomo verso il mondo animale non ha conosciuto sosta nei secoli. Pensiamo alle pitture rupestri con le note scene di caccia nel Paleolitico oppure ai bestiari medievali, quella particolare categoria di libri che raccoglievano breve descrizioni delle «bestie» – reali o immaginarie – accompagnate da spiegazioni moralizzanti e riferimenti tratti dalla Bibbia.
E come dimenticare i levrieri di Paolo Uccello, l’ermellino di Leonardo Da Vinci, le api simbolo della famiglia Barberini, il bestiario della follia di Bosch o i più recenti cavalli dechirichiani e lo zoo scultoreo di Rembrandt Bugatti.
In questo filone di interesse con caratteristiche personali si inserisce la ricerca di BATO: tigri, gorilla, coccodrilli, elefanti e tutti gli altri animali che ha incontrato nei suoi viaggi reali o onirici.
BATO, Elefante bianco
Giovedì 22 marzo la RvB Arts ha presentato la giungla ideata da BATO, artista romano attivo nel campo della pittura, scultura e disegno. Jungle è il titolo della personale, che resterà aperta fino al 12 maggio.
BATO nasce nel 1977 a Roma, dove attualmente vive e lavora. Ama sperimentare mezzi espressivi diversi ed è sempre alla ricerca di nuovi stimoli, sia partecipando alla realtà culturale della sua città che viaggiando tra l’Europa, l’Asia e il Sud America.
Gli abitanti della giungla di BATO provengono da un immaginario surreale che trova le sue radici nella letteratura d’avventura (Rudyard Kipling e Emilio Salgari) e da studi scientifici sul tema.
Gli animali vengono sintetizzati in pittura con forme e colori, segni rapidi che tracciano il loro passaggio sulla superficie bianca. Se il tratto è incisivo e veloce, riposanti e distensive sono invece le tenui sfumature di colore.
Fonte d’ispirazione sono sicuramente i viaggi compiuti dallo stesso artista, soprattutto quelli in Oriente; immagini impresse nella sua memoria che riemergono per originare composizioni quasi oniriche, contraddistinte da un approccio infantile e primitivo della rappresentazione, come nel Coccodrillo e nell'Elefante bianco.
Se nella produzione pittorica prevalgono segni netti e concisi, nelle sculture BATO si concentra sulla struttura dei volumi. I corpi degli animali, ad esempio nel Gorilla, vengono semplificati nei loro tratti distintivi e riconoscibili attraverso la modellazione del ferro e del bronzo fino a diventare una sorta di automi o giocattoli meccanici.
BATO, Gorilla, fusione in terra con bronzo
Le sculture sono esposte per la prima volta al pubblico e meritano una particolare attenzione per le riflessioni sul rapporto natura-artificio che celano dietro i loro volumi meccanici.
Storico dell’arte, archivista e curatore.
Per contattarla direttamente, scrivile
a: simonapandolfi@romaitalialab.it
Cresciuta in una tranquilla città di mare, ho sempre mirato lo sguardo verso orizzonti indefiniti. Poi è arrivata la frenetica e caotica Roma e qui adoro perdermi tra i vicoli e le storie di quartiere. Non riesco a stare ferma, ho bisogno di fare più cose contemporaneamente, sempre credendoci! Sognatrice e idealista, amo mixare le mie passioni: arte, fotografia, poesia, cinema e teatro... altrimenti mi annoio.
Come un cannibale di notte divoro libri e serie tv, oppure scrivo tutto quello che mi passa per la testa e che non farò mai leggere a nessuno. Raccolgo oggetti trovati per strada, sono sempre alla ricerca di nuovi amuleti.
Autorizzazione Tribunale di Roma n.60 del 23 marzo 2017
Sede legale: Via Festo Avieno 59, 00136
Sede operativa: Viale Castro Pretorio 25, 00185
Tel. 06 85352463
P.I. e C.F. 11448611001
Direttore Responsabile: Caterina Grignani
Redazione: Simona Pandolfi & Allegra Mondello