18/04/2024

Cosa significa app? Una guida completa per avere le idee più chiare

Cosa significa app Una guida completa per avere le idee più chiare

Le utilizziamo tutti i giorni e per motivi diversissimi ma cosa sono nello specifico? Come funzionano e perché sono così essenziali? Le risposte nella nostra guida tech

Hanno cambiato il nostro modo di approcciarci alla tecnologia e alla vita. Le usiamo in modo costante, tutti i giorni e molto probabilmente non potremmo più farne a meno.

Parliamo delle app, quelle che “invadono” i nostri dispositivi mobili e ci permettono di organizzarci, lavorare e condividere parte della nostra vita con gli altri. Ma ci siamo mai chiesti cosa significa app?

In questa guida cercheremo di rispondere a questa domanda dando maggiori specifiche sulle applicazioni mobili studiate appositamente per tutti quei dispositivi sui quali vengono installati e che per diverse ragioni hanno delle restrizioni rispetto ai desktop dei computer.

Cosa significa app, tutte le specifiche

Ci aiutano a messaggiare con gli amici ma anche a intrattenere i rapporti di lavoro, seguire la squadra del cuore, monitorare il traffico o fare allenamenti in casa. Questi e molti altri sono gli infiniti aiuti che le app ci donano nella vita di tutti i giorni. Sono pratiche, utili e funzionali ma anche leggere per poter essere supportate sui dispositivi mobili sulle quali vengono usate.

Ma nello specifico app cosa significa? App non è altro che l’abbreviazione di applicazione mobile e indica quei software, molto leggeri in termini di hardware, progettati e studiati appositamente per poter funzionare sui dispositivi di tipo mobile, come gli smartphone ed i tablet.

Le app dunque danno una mano all’hardware del dispositivo in modo che esso possa funzionare in modo intuitivo, pratico ma anche veloce e snello. Senza le app gli smartphone ed i tablet non avrebbero modo di essere né funzionali e né di intuitivo andamento. Non sarebbero quello che sono oggi, dispositivi all’avanguardia che vanno molto oltre il telefonare e il mandare messaggi.

Le app sono veloci, chiare e facili da usare. Danno un servizio immediato all’utente senza appesantire il dispositivo perché leggere ed essenziali.

I diversi tipi di app

A livello tecnico esistono tre tipologie di app: native, web e ibride. Le app native sono quelle che vengono ideate e sviluppate per essere funzionali per uno specifico sistema operativo. Utilizzano cioè un linguaggio di programmazione idoneo a quel software. Proprio per questo si potrebbero definire come dei programmi ad hoc, leggeri, semplici e veloci per quella specifica piattaforma operativa. I due principali sistemi operativi mobile oggi attivi sono iOs per i dispositivi Apple e Android per tutti gli altri device.

Le web app, invece, non sono altro che una specie di collegamento che riporta gli utenti al browser Internet. L’app, infatti, non è installata fisicamente sul dispositivo, ma tramite l’interfaccia grafica l’utente accede alla versione mobile di uno specifico sito. Questo tipo di app funzionano solo se sul dispositivo la connessione internet è attiva. È quello che succede ad esempio con Facebook.

Le app ibride, infine, sono una via di mezzo tra quelle native e quelle web. Sono una specie di prova o test che spesso viene fatto prima di lanciare sul mercato l’app nativa vera e propria.

App gratuite e a pagamento, le differenze

Tutti sanno ormai che prima di scaricare una app è bene fare attenzione e capire se sia gratuita o a pagamento. Quelle più comuni ed usate, tra messaggistica, social e gaming sono tutte gratuite come quella di Facebook, Instagram e WhatsApp. Proprio questa all’inizio della sua popolarità è stata però a pagamento.

Ma cosa influisce tra applicazioni libere e a pagamento? Di certo, in primis, si tratta di una scelta imprenditoriale e commerciale, spesso però le app a pagamento offrono un servizio migliore e più avanzato.

Molte app sono presenti in entrambe le versioni. Quella base gratuita e di libero accesso può essere usata in modo illimitato usufruendo di pochi e circoscritti servizi. Quella a pagamento, invece, mette a disposizione dell’utente servizi integrati e di maggiore complessità. Le funzionalità dell’app non solo aumentano ma migliorano notevolmente con quella che in gergo viene chiamata versione Pro. Ecco perché spesso, soprattutto per lavoro, vale la pena pagare pochi euro per avere un servizio di maggiore qualità.