29/03/2024

Malattie e parassiti delle orchidee

Malattie e parassiti delle orchidee Gli amanti del verde e delle piante, non possono non apprezzare le splendide orchidee. Queste piante tropicali sono note per la loro bellezza, ma anche per l'essere particolarmente delicate. Tra le diverse varietà di orchidee troviamo la Phalaenopsis, il Dendrobium, l'Oncidium, la Cattleya Labiata, la Miltonia, la Laelia e il Cymbidium ed ognuna è dotata di proprie caratteristiche a peculiarità. Se è la prima volta che vi trovata di fronte a questa tipologia di piante o non avete sufficiente tempo per prendervene cura, potrebbe essere utile orientarsi sui tipi di orchidee più facili da coltivare. Malattie e parassiti delle orchidee: quali sono i più comuni? Nonostante esistano moltissime varietà di orchidee, le malattie e i parassiti che colpiscono questa tipologia di piante sono piuttosto simili. Vediamo quali sono i più comuni. Afidi, acari e cocciniglie Sono le tre tipologie di parassiti che attaccano con più frequenza qualsiasi varietà di orchidea. Afidi e cocciniglie possono facilmente essere individuati ad occhio nudo, mentre gli acari sono quasi invisibili all'occhio umano ed accorgersi di una loro infestazione è molto più difficile. Esistono tuttavia alcuni modi per comprendere di fronte a quale tipo di parassita ci si trova: la cocciniglia bruna si identifica grazie al suo guscio rotondo color marrone scuro, si trova per lo più su foglie, petali, sepali, rizomi e radici; la cocciniglia cotonosa presenta invece un guscio ricoperto da una patina di cera biancastra; gli afidi possono essere di vari colori, ossia neri, verdi, rossi, rosa o molto trasparenti. Hanno un corpo piccolo e tozzo, con capo e torace generalmente più piccolo dell'addome; gli acari sono microscopici e ci si può accorgere della loro presenza soltanto nel momento in cui l'orchidea inizia a mostrare i primi danni. Le foglie infestate dagli acari diventano infatti argentee, colore dovuto al fatto che gli acari ne assorbono la clorofilla; gli acari ragno, anch'essi di dimensioni estremamente piccole, creano sulla parte sottostante della foglia sottile ragnatela Micosi Alla base delle malattie fungine vi sono le errate tecniche di coltivazione. Queste possono infatti derivare dall'eccessiva umidità o ventilazione, terriccio non idoneo o da trattamenti eseguiti con strumenti non disinfettati. Le micosi possono attaccare le foglie, il fusto o le radici dell'orchidea e si manifestano con macchie scure che macerano i tessuti, causando infine necrosi. Malattie dovute a batteri Rientrano in questa tipologia di malattie le infezioni causate da Pseudomonas spp, Acidivoras spp ed Erwinia spp. Si caratterizzano per delle macchie simili a quelle d'olio che compaiono e si diffondono rapidamente su foglie e fusto. Negli stadi avanzati delle malattie dovute a batteri, i tessuti della pianta diventano dapprima putrescenti e infine necrotici. Malattie virali I ceppi virali che possono attaccare le orchidee sono circa 25 e derivano per lo più dall'utilizzo di strumenti e attrezzi non disinfettati. In questo caso sarà possibile osservare sulle foglie e fusto della pianta delle macchie maculate, striature e punti necrotici che si diffondono a mosaico. Quali sono i rimedi efficaci? Per debellare acari, afidi e cocciniglie si può utilizzare l'alcool isopropilico, grazie al quale è possibile eliminare i parassiti esistenti e le larve depositate nelle macchie e incrostazioni. Nel caso in cui la pianta presenti foglie arricciate e una patina bianca diffusa sulle foglie è anche necessario aumentare l'umidità applicando frequenti nebulizzazioni. Per combattere le micosi, purtroppo, bisogna fisicamente eliminare le parti di pianta danneggiate e applicare degli antiparassitari su foglie e fusto ancora sani. Le malattie batteriche sono quelle più complicate da eliminare. In commercio esistono diversi antiparassitari specifici per combattere questo tipo di infestazioni, ma risultano molto aggressivi e, se utilizzati a lungo, dannosi per la pianta e per l'ambiente circostante. Per prevenire le virosi bisogna sterilizzare gli attrezzi impiegati per la cura dell'orchidea. È necessario effettuare quest'operazione utilizzando della varichina 10%, dal momento che molti virus sono resistenti al calore e passare le lame di coltelli e cesoie su una fiamma potrebbe non essere sufficiente ad eliminarli.

Gli amanti del verde e delle piante, non possono non apprezzare le splendide orchidee. Queste piante tropicali sono note per la loro bellezza, ma anche per l’essere particolarmente delicate. Tra le diverse varietà di orchidee troviamo la Phalaenopsis, il Dendrobium, l’Oncidium, la Cattleya Labiata, la Miltonia, la Laelia e il Cymbidium ed ognuna è dotata di proprie caratteristiche a peculiarità. Se è la prima volta che vi trovata di fronte a questa tipologia di piante o non avete sufficiente tempo per prendervene cura, potrebbe essere utile orientarsi sui tipi di orchidee più facili da coltivare.

Malattie e parassiti delle orchidee: quali sono i più comuni?

Nonostante esistano moltissime varietà di orchidee, le malattie e i parassiti che colpiscono questa tipologia di piante sono piuttosto simili. Vediamo quali sono i più comuni. Afidi, acari e cocciniglie Sono le tre tipologie di parassiti che attaccano con più frequenza qualsiasi varietà di orchidea. Afidi e cocciniglie possono facilmente essere individuati ad occhio nudo, mentre gli acari sono quasi invisibili all’occhio umano ed accorgersi di una loro infestazione è molto più difficile. Esistono tuttavia alcuni modi per comprendere di fronte a quale tipo di parassita ci si trova:

  • la cocciniglia bruna si identifica grazie al suo guscio rotondo color marrone scuro, si trova per lo più su foglie, petali, sepali, rizomi e radici;
  • la cocciniglia cotonosa presenta invece un guscio ricoperto da una patina di cera biancastra;
  • gli afidi possono essere di vari colori, ossia neri, verdi, rossi, rosa o molto trasparenti. Hanno un corpo piccolo e tozzo, con capo e torace generalmente più piccolo dell’addome;
  • gli acari sono microscopici e ci si può accorgere della loro presenza soltanto nel momento in cui l’orchidea inizia a mostrare i primi danni. Le foglie infestate dagli acari diventano infatti argentee, colore dovuto al fatto che gli acari ne assorbono la clorofilla;
  • gli acari ragno, anch’essi di dimensioni estremamente piccole, creano sulla parte sottostante della foglia sottile ragnatela

Micosi

Alla base delle malattie fungine vi sono le errate tecniche di coltivazione. Queste possono infatti derivare dall’eccessiva umidità o ventilazione, terriccio non idoneo o da trattamenti eseguiti con strumenti non disinfettati. Le micosi possono attaccare le foglie, il fusto o le radici dell’orchidea e si manifestano con macchie scure che macerano i tessuti, causando infine necrosi.

Malattie dovute a batteri

Rientrano in questa tipologia di malattie le infezioni causate da Pseudomonas spp, Acidivoras spp ed Erwinia spp. Si caratterizzano per delle macchie simili a quelle d’olio che compaiono e si diffondono rapidamente su foglie e fusto. Negli stadi avanzati delle malattie dovute a batteri, i tessuti della pianta diventano dapprima putrescenti e infine necrotici. Malattie virali I ceppi virali che possono attaccare le orchidee sono circa 25 e derivano per lo più dall’utilizzo di strumenti e attrezzi non disinfettati. In questo caso sarà possibile osservare sulle foglie e fusto della pianta delle macchie maculate, striature e punti necrotici che si diffondono a mosaico.

Quali sono i rimedi efficaci?

Per debellare acari, afidi e cocciniglie si può utilizzare l’alcool isopropilico, grazie al quale è possibile eliminare i parassiti esistenti e le larve depositate nelle macchie e incrostazioni. Nel caso in cui la pianta presenti foglie arricciate e una patina bianca diffusa sulle foglie è anche necessario aumentare l’umidità applicando frequenti nebulizzazioni. Per combattere le micosi, purtroppo, bisogna fisicamente eliminare le parti di pianta danneggiate e applicare degli antiparassitari su foglie e fusto ancora sani.

Le malattie batteriche sono quelle più complicate da eliminare. In commercio esistono diversi antiparassitari specifici per combattere questo tipo di infestazioni, ma risultano molto aggressivi e, se utilizzati a lungo, dannosi per la pianta e per l’ambiente circostante. Per prevenire le virosi bisogna sterilizzare gli attrezzi impiegati per la cura dell’orchidea. È necessario effettuare quest’operazione utilizzando della varichina 10%, dal momento che molti virus sono resistenti al calore e passare le lame di coltelli e cesoie su una fiamma potrebbe non essere sufficiente ad eliminarli.