28/03/2024

Pasta tipica romana, i quattro piatti della tradizione

Pasta tipica romana, i quattro piatti della tradizione

Sono i simboli dell’italianità a tavola oltre che dei grandi must tricolori conosciuti in tutto il mondo. Sapori decisi e avvolgenti ma con un’origine umile

La pasta tipica romana è amata ed imitata da tutti. Si tratta di piatti della tradizione che sono entrati ormai nell’immaginario collettivo come alcune delle grandi e più gustose preparazioni culinarie tricolori. Chi non ha mai mangiato una carbonara, una matriciana o ancora una cacio e pepe o una gricia (forse la meno conosciuta)?

Sono alcuni dei simboli dell’italianità a tavola, quella delle tradizioni locali e dei territori. Tutti e quattro questi piatti di pasta tipica romana hanno due elementi in comune: il pecorino romano ed il pepe.

Tres d’union tra preparazioni semplici ma veramente gustose nati da un’origine umile. Anche il guanciale è un elemento ricorrente. Tre piatti su quattro, ad eccezione della cacio e pepe, lo prevedono. Questo, insieme al pecorino e al pepe, era infatti un elemento che non mancava mai nella bisaccia del contadino.

Alcuni di questi piatti come la carbonara e la matriciana si propongono un po’ in tutto lo Stivale, da Nord a Sud, ma mangiarli in una vera trattoria romana ha tutto un altro sapore e chi va nella Capitale non può non provarli.

Pasta tipica romana, la cacio e pepe

La cacio e pepe è senza dubbio la pasta tipica romana più imitata. È la più semplice ma anche la più difficile. Tra le quattro preparazioni è forse la più povera in assoluto dal punto di vista degli ingredienti. Pecorino e pepe, niente di più.

Ma creare una crema perfetta è alquanto difficile. Deve essere densa, ma non troppo, e soprattutto senza grumi. Una combinazione quasi alchemica tra l’acqua di cottura, l’intensità del pecorino e la leggera aggressività del pepe nero. E poi tutto a mantecare rigorosamente con gli spaghetti. Facile a dirsi, un po’ più difficile a farsi.

Pasta tipica romana, la carbonara

Dall’incontro di due tradizioni diverse pare sia nato uno dei grandi capolavori della cucina romana e italiana: la carbonara. La tradizione vuole, infatti, che questo primo piatto fu realizzato per la prima volta, a Roma, nel 1944 nei giorni della liberazione.

La storia più attendibile infatti racconta l’incontro tra gli ingredienti a disposizione dei soldati americani e la fantasia creativa di un cuoco romano. Da una parte il bacon (poi sostituito con il guanciale) e dall’altra le uova e il formaggio.

Una crema fatta con uova, pecorino e pepe, arricchita dal guanciale. Solo una manciata di minuti per portare in tavola la carbonara, un piatto dal gusto esplosivo.

Pasta tipica romana, la gricia

La pasta alla gricia è forse la meno conosciuta tra i piatti di pasta tipica romana. È povera di ingredienti ma molto saporita tanto da essere considerata l’antenata della pasta all’amatriciana. Nella sua semplicità porta in tavola sapori forti e decisi, quello del guanciale, del pecorino romano e del pepe. Un piatto in bianco dunque reso unico dall’unione di questi tre ingredienti che devono essere però ben bilanciati tra di loro. Solo le giuste porzioni restituiranno una crema dal condimento veramente appetitoso.

Alla pasta alla gricia manca dunque il pomodoro, aggiunto in un secondo momento dando vita alla pasta all’amatriciana. Secondo la trazione, infatti, i pastori di Amatrice preparavano la pasta alla gricia come piatto unico, di gusto e sostanzioso, quando ancora il pomodoro non era stato importato nel nostro Paese. Molti, infatti la chiamano l’amatriciana in bianco.

Pasta tipica romana, la amatriciana

E dalla pasta alla gricia, come appena detto, si dice sia nata la pasta all’amatriciana. È con l’aggiunta del pomodoro, arrivato in Europa dalle Americhe, che la gricia cambia volto e nome, si arricchisce e si colora diventando poi uno dei grandi piatti della tradizione romana ed italiana.

Ancora oggi si discute molto sull’originalità del piatto, se realizzato con spaghetti o bucatini. Tipo di pasta a parte, senza ombra di dubbio si usa il guanciale nel condimento proprio come avveniva per la gricia assicurando, anche in questo capo, un primo piatto al top. Carattere deciso, economico ma di sicuro successo.