03/05/2024

Quanto costa una badante a Roma?

Quanto costa una badante a Roma?

Il costo di una badante a Roma varia in base a diversi fattori che hanno a che fare con l’esperienza della badante, le sue competenze, il livello di assistenza richiesto e se è impiegata tramite un’agenzia di assistenza domiciliare come AES Domicilio Roma.

Nel contesto romano, il costo giornaliero di una badante può variare generalmente da circa 50 a 100 euro al giorno. Questo importo può includere il costo della retribuzione della badante, le tasse e le contribuzioni previdenziali, oltre a eventuali spese aggiuntive come il vitto, l’alloggio o il trasporto. Tuttavia, queste cifre sono indicative e i prezzi effettivi variano in base ad alcuni fattori, come per esempio:

  • La tipologia di assistenza necessaria rispetto al paziente. Una badante con esperienza o con competenze specializzate, ad esempio nell’assistenza a persone con demenza, potrebbe richiedere un compenso più elevato. Lo stesso dicasi nel caso in cui la badante debba per esempio occuparsi della mobilitazione di un paziente allettato, o della gestione del catetere, o della somministrazione di farmaci e trattamenti sanitari per cui sono richieste competenze o certificazioni specifiche.
  • Orari e giorni di lavoro, tipologia di contratto. Se per esempio alla badante sono richiesti turni notturni, questo influirà sui prezzi e sul costo dell’assistenza domiciliare.
  • Servizi aggiuntivi: se si richiedono servizi aggiuntivi come la pulizia dell’appartamento o servizi infermieristici, il costo potrebbe essere superiore.

Badanti a Roma: il contratto collettivo nazionale

Prima di analizzare le principali tipologie di contratto, da cui chiaramente derivano i costi di una badante, è fondamentale sapere che tutte le regole per l’assunzione sono disponibili per intero all’interno del CCNL, ovvero il contratto collettivo nazionale di lavoro sulla disciplina del rapporto di lavoro domestico, necessario per mettere in regola una badante.

Il contratto nazionale per le badanti stabilisce l’inquadramento retributivo minimo delle lavoratrici e dei lavoratori, al quale andranno aggiunti alcuni elementi fondamentali come il TFR, i contributi INPS, la tredicesima, le ferie e i permessi retribuiti. Questo riguarda tutti i lavoratori così come previsto dal contratto nazionale, ma sono diritti estesi a pieno titolo anche ai lavoratori domestici e quindi alle badanti.

Le principali tipologie di contratto per badante

Vediamo quindi insieme le principali tipologie di contratti previsti per assistenti domiciliari e badanti:

  • contratto badante convivente: il/la badante vive nell’abitazione dell’assistito e alterna il lavoro (massimo 54 ore lavorative) a momenti di riposo definiti nel contratto stipulato prima dell’assunzione;
  • contratto badante non convivente: in questo caso lo stipendio dei badanti non conviventi si calcola sulle effettive ore di lavoro. Il CCNL non stabilisce nessun requisito minimo di ore lavorative ma soltanto il tetto massimo ovvero 40 ore settimanali;
  • contratto badante per assistenza anziani notturna: il ruolo della badante è quello rimanere accanto alla persona assistita durante la notte per sorvegliarla costantemente, solitamente accanto al letto. Da un punto di vista legislativo questo contratto può essere definito come una prestazione d’attesa che prevede la retribuzione per 54 ore settimanali, suddivise in base all’accordo tra le parti. La presenza implica che il collaboratore sia disponibile su richiesta dell’assistito.

La retribuzione della badante a Roma

In merito alle retribuzioni e quindi a quanto costa effettivamente una badante a Roma, ecco gli stipendi lordi per le tipologie più richieste per le badanti:

  • Badante convivente: stipendio di 1.120,76€ per 54 ore settimanali;
  • Badante non convivente: stipendio orario di 7,79€ per un massimo di 40 ore settimanali;
  • Badante notturna: stipendio di 1.288,87€;

Chiaramente, oltre allo stipendio la badante matura mensilmente la 13esima, il tfr, ferie e contributi. Al termine del rapporto lavorativo, che può avvenire per dimissioni o licenziamento, la badante ha diritto alla liquidazione come ultima busta paga, ovvero il tfr e le eventuali ferie non godute.

In Italia, il licenziamento di una badante segue le disposizioni previste dal Codice Civile e dalle norme specifiche del settore dell’assistenza domiciliare. Deve dunque essere giustificato da giusta causa, come disciplinato dall’articolo 2119. La badante ha diritto di difendersi nel caso di licenziamento, contestando la legittimità del licenziamento o eventualmente chiedendo un risarcimento per licenziamento ingiustificato. In caso di contestazione, può essere necessario attivare una procedura di conciliazione o rivolgersi alle autorità competenti, come il Tribunale del Lavoro, per risolvere la controversia.